Tour del club in Austria: Dalla Gail alla Salzach (dal 17 al 22 agosto 2009)
Alla scoperta delle rarità geologiche e naturalistiche dell’Austria lungo il fiume Salzach.
Testo: Fabio Martorano
DATI UTILI: Percorso svolto: da Hermagor, in valle di Gail, è partito il tour programmato dal club. Siamo passati attraverso Weissbriach nella Valle della Drava e poi lungo la strada nazionale fino a Spittal dove abbiamo preso l’ autostrada dei Tauri (A10) in direzione di Salisburgo. Le nostre mete più a nord erano le località di Bischofshofen, St. Johann in der Pongau e infine Werfen. Dopodiché abbiamo risalito la Valle della Salzach fino alle sue origini, passando per Zell am See, Mittersill, Neuchirchen e Krimml. Il rientro a casa, a Bolzano, è avvenuto attraversando il Fedbertauerntunnel e Lienz. Da qui il rientro attraverso l’alta Pusteria.
Chilometri percorsi: 909 Km. (considerando Bolzano come punto di partenza e di arrivo).
Luoghi visitati: La Gola del Garnitzer in Valle di Gail (Garnitzenklamm); la Strada Alpina del Nock (Nockalmstrasse); la forra del Lichtensteinklamm; il ghiacciaio dell’Eisriesenwelt all’interno della montagna; le cascate di Krimml, il passo alpino del Felbergtauern; infine la città di Lienz.
Resoconto e descrizione dei luoghi visitati
1) meta: (17 agosto 2009) Visita alla Garnitzenklamm (Valle di Gail).
Partiti i soci che dovevano o volevano rientrare in Italia, il gruppo del tour ha dedicato la prima giornata di viaggio alla visita della gola del Garnitzen, utilizzando la bicicletta per risalire la valle fino all’ingresso del sentiero. Il percorso è bene segnato.
Il club alpino di Hermagor (Osterreicher Alpenverein Sektion Hermagor), gestisce e cura questo luogo delizioso. In esso ha ricavato lungo la gola del torrente Garnitzen un suggestivo percorso. 10 ponticelli spettacolari permettono infatti percorrere in lungo la strettissima valle e di passare in più punti le pareti che sono a precipizio sul torrente e che altrimenti diverrebbero invalicabili.
Non è un percorso facilissimo, né una gita proponibile a tutti: occorre infatti fare attenzione, tenere alta la concentrazione e avere dimestichezza con questi sentieri di montagna. Lungo il sentiero ci sono punti esposti, per cui è bene avere sotto controllo le apposite corde in ferro che affiancano il sentiero. Occorrono poi buoni scarponi. Niente bastoncini: sconsigliatissimi! Intralciano, ingombrano. Utilizzarli eventualmente solo per discendere dalla strada.
Il tragitto è di 5 chilometri e sale dai 630 fino ai 1640 metri (fino alla Garnitzenalm). Volendo si può proseguire fino in cima al Passo del Pramollo. (Tempo previsto: 6 ore). Il sentiero Garnitzen si suddivide in 4 parti. Alla fine della seconda (2 h) e terza parte (2,45 h) c’è la possibilità di uscire dalla gola e di collegarsi ad una strada forestale che ritorna comodamente al punto di partenza aggirando la valletta del torrente e passando davanti alla chiesetta di St. Urbano (mt. 879). Da lì all’ingresso della gola ci vogliono soli pochi minuti.
2) meta: (18 agosto 2009) La strada alpina del Nock (Nockalmstrasse)
Il giorno 18 agosto, da Hermagor, abbiamo oltrepassato con il camper l’altopiano del Weissensee, e ci siamo collegati alla strada della Drava fino a Spittal. Siamo entrati quindi in autostrada (A10) in direzione di Salisburgo con la prima uscita a Innerkrems per poi dirigerci verso la strada alpina del Nock. Questa è lunga 35 km e con i suoi 52 tornanti si attraversa un Parco Nazionale che è unico nel suo genere in Europa per le sue montagne molto arrotondate e morbide.
La Nockalmstrasse possiede il più grande patrimonio boschivo di abeti rossi e pini cembri delle Alpi orientali. Ma la straordinarietà dei suoi Nockberge sta nell’aspetto inconfondibile dei suoi “Nocken” rotondi (vedi foto).
Sono vette che ricordano le nocche della mano e sono una rarità geologica dell’intera regione alpina. Uno splendore l’effetto che esse hanno destato ai nostri occhi. Il paesaggio merita, così come piace avventurarsi su questa strada alpina che viene ben tollerata dal camper. Non ha salite ripide, né punti di difficoltà particolari. Occorre la solita prudenza e il controllo del motore in discesa. Non si può pernottare nel parco, ma ci sono i campeggi esterni, tutti bene segnalati.
3) meta: (19 agosto 2009) Lichtensteinklamm
Completato il giro del Nock siamo rientrati in autostrada A10 (Tauernautobahn) in direzione nuovamente di Salisburgo, dopo essere ridiscesi dalla parte opposta del Nockalmstrasse (ossia da Ebene Reichenau e Varwald), costeggiando il lago Millstätter. Siamo usciti a Bischofshofen/ St. Johann in Pongau (55 Km prima di Salisburgo) e abbiamo risalito per 4 Km il fiume Salzach fino nel paese di St. Johann. Le segnaletiche del Lichtensteinklamm sono evidenziate già all’ingresso del paese. Questo luogo è un autentico miracolo della natura: una forra solcata e modellata dalle acque impetuose di un piccolo torrente che nei secoli ha formato un passaggio strettissimo e vorticoso.
La forra la si può visitare anche qui passando tra le passerelle e sentiero, protetto da apposite tavole che rendono il cammino sicuro alla roccia. Ci sono anche passaggi nei tunnel che trasformano la visita in una sorta di avventurosa passeggiata, oltreché piacevole. Il percorso termina di fronte a una grande cascata. Due parcheggi all’ingresso sono idonei anche al camper. Consigliamo la visita. L’apertura va da maggio a settembre dalle 8 alle 18 e in ottobre dalle ore 9 alle ore 16. Il sentiero è facile, ampio, sicuro e molto suggestivo. E’ curato fin dal 1875. Milioni di turisti accorrono a vederla.
4) meta: (20 agosto 2009) Eisriesenwelt
A pochissima distanza dal Lichtensteinklamm, a nord, sempre in direzione di Salisburgo, c’è poi la località di Werfen dove si può vedere il fenomeno naturale più spettacolare: L’Eisriesenwelt.
E’ una meta alpina molto famosa nel mondo e da decenni è divenuta una incredibile attrazione turistica. E’ una grotta che contiene al suo interno un enorme ghiacciaio. Anzi è la grotta di ghiaccio più grande del mondo ed è uno dei più impressionanti sistemi di grotte attualmente esistenti in assoluto. L’entrata della grotta si trova a 1641 metri sul livello del mare. Il ghiacciaio ha uno spessore di oltre 25 metri.
Le guide preparano i turisti in ogni particolare: dalle lanterne agli scalini e al percorso interno che ha un dislivello di 134 metri. Ci sono oltre 700 scalini da superare. Il ghiaccio anziché diminuire con il passare degli anni, qui, all’interno della grotta, si rinnova e accresce. Dal 1920, cioé dalla prima prima visita guidata, ha aumentato il suo volume di un terzo. Nell’ultima stazione di sosta, la nona, è possibile vedere infatti tutte le stratificazioni assunte nel tempo. Qui si ricostruisce la storia. In 1000 anni il ghiaccio ha aumentato il suo spessore di oltre 3 metri. Ma se il ghiacciaio è enorme, è bene sapere che al di sopra di esso si eleva uno strato di roccia di 400 metri. Il fenomeno naturale ha dell’incredibile. All’interno della grotta poi , si attraversano sale grandissime (come il duomo di Mörk); oppure si innalzano colonne di stalattiti e stalagmiti di ghiaccio o roccia di dimensioni impressionanti.
Il percorso guidato è previsto per oltre un chilometro (durata della visita circa 100 minuti); ma si pensi che il labirinto potrebbe proseguire ancora, attraverso un giro complicatissimo, per altri 41 chilometri. Ma la visita proposta dalle guide è più che sufficiente. Il rientro poi è molto particolare, poiché si ridiscende attraverso l’interno del ghiacciaio.
Consigli = Abbiamo verificato che:
– il servizio navetta, dal parcheggio principale al secondo parcheggio in quota, è ottimo ed evita ai camperisti parecchi pericoli. La strada infatti è stretta; ha una pendenza del 24% per ben 6 chilometri; quindi meglio servirsene poiché significa salvaguardare l’ambiente, non mettere sotto sforzo il motore del mezzo, non surriscaldare i freni inutilmente e, soprattutto, non correre rischi inutili;
– La funivia si trova dopo il secondo parcheggio, ma per gli amanti del trekking in montagna c’è pure un sentiero panoramico di 90 minuti che supplisce e che porta anch’esso all’imbocco della grotta;
– Prima di entrare nellacaverna è bene vestirsi adeguatamente. La temperatura all’interno è di zero gradi e quindi il freddo si fa sentire. Pertanto: maglione, giacca a vento, guanti e berretto in pile, scarponi pesanti e calzettoni caldi sono da benedire, anche se fuori il caldo è soffocante e tutto ciò potrebbe sembrare una follia. Bastano pochi metri all’interno per capire la situazione. Poi man mano che il tempo passa e ci sofferma ad ammirare il ghiacciaio e ad ascoltare la guida si capisce la necessità degli indumenti pesanti addosso.
– Da non perdere a Werfwn anche la visita al castello. E’ maestoso e primeggia subito sopra il paese (Hohenwerfen). Viene definito ” Il luogo delle meraviglie”. Interessante la collezione di armi che si ammira nell’omonima sala, il museo della falconeria e, nel giardino antistante, in orari prestabiliti e puntualissimi si possono ammirare le esibizioni libere dei rapaci in volo (grifoni, aquile e falchi) sotto la guida del falconiere.
5) meta: (21 agosto 2009) Le cascate di Krimml (400 metri di dislivello. Sono le cascate più alte d’Europa)
Conclusa la visita allo splendido Eisriesenwelt, in camper abbiamo risalito la Valle della Salzach seguendo la segnaletica unica possibile, quella indicante per Zell am See. Superato il centro del paese di Mittersill e poi quello di Neukirch, siamo arrivati la sera in cima alla valle: a Krimml.
Le cascate di Krimml oltre a essere le più alte d’Europa , sono le quinte al mondo in ordine di grandezza. Il sentiero che le costeggia, è largo e pratico e bene protetto. Esso consente di ammirare da vicino lo spettacolo straordinario dei salti dell’acqua e anche la natura rigogliosa che accresce intorno . Siamo nel Parco Nazionale degli Alti Tauri. Ampi parcheggi e un’ottima area sosta camping per camper consentono la sosta e il pernottamento. Un luogo di accoglienza eccellente. Le cascate ci sono apparse subito nel pieno del loro regime. Il fragore si udiva da lontano subito ci dava una chiara idea di quello che avremmo visto e goduto la mattina seguente. E così è stato. Siamo partiti per la visita con una giornata carica di sole che filtrando tra gli spruzzi vaporizzati dell’acqua emergenti nei punti di osservazione creava dei fantastici arcobaleni. Le cascate sono formate dal torrente Ache e sono racchiuse in uno scenario unico e suggestivo che ha come sfondo la vista del ghiacciaio del Venediger. Il percorso a piedi porta alle varie postazioni. Da lì è possibile salire oltre alle cascate e penetrare sull’altopiano superiore (tempo un’ora); una volta raggiunto si può camminare in piano fino alle malghe e penetrare nel cuore della Achental. Noi così abbiamo fatto e abbiamo goduto di paesaggi indimenticabili. Avremmo potuto anche proseguire per altri chilometri sulla bella strada forestale e poi per altri 20 il sentiero rimane sempre in piano. Logico che in quello scenario meraviglioso e di fronte a tanta strada da percorrere in piano, il pensiero corresse alle nostre Mountain Bike, ferme dietro al camper. Averle avute lì sarebbe stato il massimo. Un divertimento assicurato. Sarà per la prossima volta. Intanto la gita ci ha permesso di visionare il percorso superiore del torrente e di godere di un buon pasto presso le malghe della zona.
I nostri consigli:
– N.B. Le cascate hanno un effetto curativo. Krimml, si è scoperto, è anche luogo terapeutico: i milioni di ioni negativi sprigionati dalla caduta dell’acqua, infatti, stimolano il sistema immunitario e riducono la frequenza di attacchi in chi soffre di asma e di allergie. Si portano volutamente bambini e persone affette da disturbi a respirare l’aria frizzante miscelata con l’acqua finissima e leggera che si eleva dalle cascate.
– A Krimml merita inoltre visitare “la Casa dell’Acqua”; è un parco che tratta il magico mondo dell’acqua, le sue proprietà e le sue risorse, in svariate forme.
6 meta: (22 agosto 2009): Visita alla città di Lienz.
Attraverso il tunnel del Fedbertauerntunnel siamo penetrati dal Pinzgau nell’ Osttirol. Lienz, nobile cittadina, rinomatissima per la sua devozione al turismo e alla cura dell’ambiente, ci è apparsa subito molto attiva, stimolante e piena di iniziative. Qui abbiamo girato per i negozi, visitato il centro cittadino e poi … il rientro in Italia.
Commento finale: Abbiamo compiuto un giro carico di emozioni e di meraviglie che solo la natura alpina può offrire. Questo era l’intento della proposta del club e spero che, come tale, sia stata recepita. Piace constatare quanto questo Paese, l’Austria, sia votato, all’unanimità, nel preservare ogni suo angolo di paradiso e come s’impegni a proteggerlo, a difenderlo, a tutelarlo. Il tour nella valle della Salzach ci ha permesso di capire l’importanza della bellezza della natura, utile a nutrire l’animo umano. Abbiamo visto e toccato con mano le meraviglie alpine più autentiche e genuine. Chi ama la natura può solo apprezzare. L’Austria sa vivere in simbiosi con la natura e la sua popolazione sa essere proprio come lei: sobria, pacata, dolce, stimolante. Speriamo che ciò sia d’auspicio, affinché anche in altri Paesi e soprattutto in altre persone si possa diffondere questo “saper vivere” in armonia e cordialità su tutto il nostro pianeta Terra.
Fabio Martorano
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