8 marzo: la donna e i viaggi oggi. 2 parte

(di Fabio Martorano)

Siamo nel terzo millennio. La situazione della donna è di certo migliore rispetto al passato, ma non come si crede o come si vorrebbe fare intendere, stando almeno agli obiettivi delle Costituzioni dei Paesi occidentali che pongono pari dignità e pari diritti fra i sessi. I dati e le cronache, anche di questi tempi  purtroppo, non lo confermano. Molta la strada ancora da percorrere. Non tutte le donne oggi possono godere infatti della  libertà di viaggiare sole e in piena sicurezza e autonomia.  Un dato però è certo: le donne amano i viaggi e ricercano più degli uomini l’approfondimento culturale dei luoghi che vanno a visitare. Sono in crescita negli ultimi anni anche i viaggi organizzati e i soggiorni dedicati al riposo e al tempo libero. Un business richiesto soprattutto da casalinghe e impiegate. In testa alle preferenze i soggiorni marini e alpini; poi le città d’arte, le crociere e in ultimo le cure termali.

Il difficile ruolo della donna nella società attuale

I meriti della donna si distinguono. Nella maggioranza dei casi ancora oggi l’attendono compiti e mansioni vincolanti e gravosi. Se single si trova a dover affrontare una società  alquanto ostica e diffidente da accettare: solitudine e incertezza la  portano  anche a temere per il proprio futuro; se sposata o convivente su di lei si addossano le maggiori responsabilità rispetto all’uomo: casa, figli, lavoro, spesa, marito o partner da supportare (…e perché no, spesso e volentieri anche da sopportare), nipotini da accudire, genitori anziani da seguire. E su di lei, ricadono persino il controllo di suoceri o vicini di casa, qualora soli e anziani.

Ma è errato fare di tutte le erbe un fascio: esistono le eccezioni e non mancano i problemi e le situazioni negative causate dalle donne. Intercorrono su ognuna i potenziali fattori di crescita individuali: l’educazione e la cultura derivante dalla famiglia e dalla società: l’affetto, la stima e la fiducia intercorsa con propri genitori,  la convivialità  e la serenità del clima familiare e parentelare, l’estrazione sociale di origine, la qualità delle amicizie, lo studio, il temperamento, l’indole, la sensibilità e il carattere della persona.

Uguaglianza? Un bel problema

Nonostante gli sforzi, le dimostrazioni e soprattutto i risultati eclatanti che la donna sempre più dimostra di possedere oramai in ogni campo del sapere umano, ci sono luoghi, regioni e stati, fra cui l’Italia, dove la donna, non trova il riconoscimento adeguato e le opportunità di vedersi riconosciuti i propri meriti. Difficile esprimere in questi ambiti potenzialità e qualità.  Spesso la donna si trova isolata e temuta, soprattutto quando risulta capace di esprimersi secondo le proprie idee; su di lei ricadono ancora vecchi pregiudizi, ignoranza e secolare forza di prevaricazione da parte dell’uomo.

Per questo, oltre alla dipendenza, allo sfruttamento e allo stato di sudditanza, le donne sono ancora le vittime principali di violenze, stupri, persecuzioni, omicidi. E’ lontano, a giudicare dai fatti, l’obiettivo della reale parità fra i sessi. Così come è arduo ancora parlare di libertà, dignità, rispetto e tutela della donna visto che nemmeno in casa propria, spesso e volentieri, la donna arriva a sentirsi sicura e protetta.

“Il cammino verso l’uguaglianza fra i sessi è di certo il viaggio più arduo e impegnativo che le società civili  moderne del pianeta devono imparare a compiere” . C’è chi sostiene che l’uomo riuscirà ad arrivare prima su Marte che non a realizzare un equilibrio fra i sessi. Bisognerà superare ancora molti ostacoli e ulteriori sconvolgimenti e reazioni a catena prima dell’auspicata eguaglianza.