Primavera in Sicilia: colori e profumi del Mediterraneo (I Parte)
SPECIALE CAMPER
DIARIO DI VIAGGIO: LA SICILIA IN PRIMAVERA
Prima parte: Da Palermo a Siculiana Marina in 8 tappe
Testo e foto* : Fabio Martorano.
*(se non specificate di altro autore o provenienza)
La Sicilia in primavera mostra i suoi tesori più originali ed emozionanti ed esprime il meglio di se stessa in questo periodo dell’anno. La Sicilia è una parodia di colori e di profumi che si sprigionano nell’aria e trasformano i paesaggi in fulgide visioni di armonia e poesia insieme. Paesaggi degni della migliore coreografia mediterranea.
Diario di viaggio.
Due equipaggi del Camper Club Alto Adige – Südtirol hanno voluto compiere in primavera il giro della Sicilia in senso antiorario, da occidente a oriente. Inoltre hanno voluto sperimentare la recente formula della compagnia navale GNV che da Livorno porta a Palermo secondo la formula “Camping on Bord” (nave + camper). In Sicilia poi hanno provato anche a spingersi verso l’interno in bicicletta per verificare l’esistenza di alcune reti ciclabili a lunga percorrenza riportate sulla guida turistica.
“Questo diario di viaggio potrà forse essere utile ai soci e ai camperisti interessati a questa meta. Meglio ancora se in primavera. Mettiamo a disposizione la nostra esperienza di viaggio. Riporteremo notizie sui luoghi da noi visitati, le aree di sosta e i campeggi aperti, con i relativi prezzi, e i punti sosta liberi di cui abbiamo potuto usufruire e le soluzioni alternative che abbiamo messo in atto durante il nostro lungo soggiorno. Un caro saluto a tutti”.
PREMESSA
Devo ammetterlo: non credevo quanto fosse bella la Sicilia in primavera. Non c’è isola del Mediterraneo che allo sbocciare della bella stagione possa reggere il confronto con lei. Troppa la varietà, la ricchezza della sua natura e delle sue meraviglie. Ogni suo luogo, in questo momento dell’anno, si trasforma in un assortimento di colori e di profumi vivi, esplosivi, inebrianti. Da lasciare increduli. Estasiati. Ovunque si volga lo sguardo si rimane coinvolti dall’incanto dei paesaggi avvolti in un clima piacevolissimo. E poi, che bellezza non trovarsi invischiati nel traffico delle masse estive di turisti o dal caldo ossessivo e impietoso dei mesi di luglio e agosto che rendono le giornate più difficili e sofferte. In primavera tutto è diverso. E’ un piacere immergersi nella tranquillità della natura di questi luoghi e godere della pace e della mitezza del clima che contorna ogni sorta di visione.
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Periodo di viaggio: 24 aprile – 7 giugno 2009
Abbiamo voluto provare la nuova formula camper + nave promossa dalla GNV.
in camper = Partendo da Bolzano, in totale abbiamo percorso 3.700 Km. Pochi per la verità, in quanto abbiamo voluto sperimentare l’offerta 2009 “Open Deck” (Livorno a Palermo) della Compagnia di Mare GNV (Grandi Navi Veloci).
In nave = La GNV da quest’anno ha introdotto due nuove motonavi (si chiamano Coraggio e Tenacia) sulle quali è possibile fare Camping on Board dal 1° aprile al 31 di ottobre. Due le rotte: a) da Livorno a Palermo; b) da Genova a Barcellona. La prima riserva 30 postazioni per i camper. In essi è possibile pernottare. Si dispone di elettricità, docce e servizi igienici. Un’ottima soluzione. A conti fatti il risparmio di tempo e di denaro è reale.
In bici = Abbiamo percorso in tutto Km 453.
Altri numeri del viaggio:
Gasolio = ci sono occorsi e 425 litri in totale, di cui 186 litri nella sola Sicilia (Km. 8,7 per litro) per una spesa totale di 450,92 Euro (costo medio del gasolio al litro Euro 1,059).
Autostrade = Tot. Euro 35,00 – L’abbiamo poco utilizzata, servendoci di superstrade nazionali e strade provinciali che sono risultate scorrevoli e meno trafficate del previsto.
In nave = Euro 206,00 (2 persone + camper + assicurazione). Tempo di percorrenza da Livorno a Palermo: 19 ore.
Condizioni delle strade in Sicilia
– Le autostrade: i tratti da Messina a Palermo e da Messina a Catania sono a pagamento; i rimanenti gratuiti.
– Strade nazionali e provinciali: in generale buone.
Unica nota dolente: la statale 115 da Agrigento a Noto: la strada è molto dissestata, piena di buche insidiose. Soprattutto il tratto da Gela a Noto. Le cartine stradali indicano in quel tratto la presenza di un’autostrada. Invece c’è solo la SP 115. Le persone del luogo , a cose fatte, ci hanno poi consigliato di aggirare “l’ostacolo” mediante la SP 640 che da Agrigento porta a Caltanisetta e in autostrada raggiungere Catania e Siracusa. Da lì Noto, Modica, Piazza Armerina e Caltagirone sono subito raggiungibili. Un giro più lungo ma più snello e sicuro. Sulla SP 115 abbiamo faticato e rischiato anche la rottura di un semiasse o di un cuscinetto per via delle buche profonde e maldestre che si insinuano sull’asfalto. Raccomandiamo pertanto la massima prudenza.
Servizi sosta camper: La Sicilia è ricca di aree sosta per camper. Spuntano ovunque. Sono bene segnalate sia nel Portolano, sia in loco. Tutte sono attrezzate con acqua, luce e pozzetti di scarico.
Aspetti positivi e negativi riscontrati nelle aree
Aspetti Positivi = Cordialità e ospitalità da parte dei gestori. L’accoglienza è il loro fiore all’occhiello. Ovunque persone disponibili. Alcune aree offrono anche i prodotti delle loro coltivazioni (agrumi, ortaggi, frutta secca, verdure, liquori, olio e dolci).
Aspetti Negativi = Abbiamo rilevato:
1) La mancanza di un listino prezzi esposto all’ingresso delle aree.
Dovrebbe esserci ma non c’è. Il prezzo viene comunicato a voce dal gestore al momento dell’arrivo e non sempre coincide con quello riportato dal Portolano.
2) In parecchie aree la corrente elettrica si paga extra ed è molto cara (3 Euro al dì).
3) Attenti alle fregature. All’arrivo nell’area in più di un’occasione ci è stata “appioppata” dal gestore una tariffa che poi non è risultata veritiera (sempre più cara di quello che dovrebbe essere). Lo scoprivamo al momento di ripartire. Il gestore era assente e l’impiegato ci applicava la tariffa giusta. Così scoprivamo che i prezzi reali erano inferiori del 35% o 50% rispetto a quelli che ci erano stati detti dal gestore all’arrivo. Questo ci è capitato ben tre volte e in luoghi diversi. Logico dedurre che i turisti, in assenza di un listino di riferimento, sono facile bersaglio delle furbizie altrui. Ognuno tragga le conclusioni che vuole.
4) Ricevuta fiscale: oscuro oggetto del contendere.
In parecchie aree private la ricevuta non esiste. Viene sostituita da una stretta di mano. Non tutti però: abbiamo trovato anche aree con persone oneste che ce l’hanno rilasciata. Poche ma buone.
5) Cosa scegliere: Area di sosta o campeggio?
Confrontando i prezzi delle aree sosta con quelli dei campeggi in bassa stagione, questi ultimi risultano poco più cari; in compenso offrono maggiore spazio, più servizi e migliore qualità al soggiorno. Merita confrontare i prezzi e possibilmente trattare per concordarli.
6) Piste ciclabili
Attenzione: Nella nostra guida di viaggio sulla Sicilia si parla di reti di piste ciclabili ricavate da vecchie linee ferroviarie abbandonate. Ebbene, non esistono. Alla Casa Editrice (che per rispetto non desideriamo citare) sono state fornite notizie fasulle. L’abbiamo accertato e dimostrato inviando un ampio documento fotografico e spiegando la situazione di pericolo che si veniva a creare nel seguire le sue indicazioni. Saranno corrette quanto prima. Ce l’hanno assicurato.
Nel frattempo: se trovate scritto nella vostra guida che da Castelvetrano ad Agrigento, da Siracusa a Ragusa e da Noto a Pachino siano stati realizzati percorsi ciclabili a lunga percorrenza, sappiate che non è per niente vero e quindi ragionare di conseguenza. Noi ci eravamo preparati al viaggio in Sicilia in funzione soprattutto di queste ciclabili. Enorme la delusione. Le linee ferroviarie sono ancora lì, abbandonate a se stesse. Certo che l’idea sarebbe eccellente e il giorno che si vorranno davvero realizzare diverranno un richiamo turistico senza precedenti. Per ora sono solo sogni. Ciononostante, è bene dire che molte zone della Sicilia sono visitabili comunque in bicicletta, purché si utilizzino contrade interne. Sono a uso promiscuo ma poco trafficate. Noi abbiamo percorso 453 Km su percorsi validi e affidabili.
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7) Randagismo:
E’ un problema grave. In Sicilia come in tutto il Sud Italia. Inutile nasconderlo. I Comuni fanno quello che possono: canili pieni, adozioni con chiari limiti, sterilizzazioni di massa costose e sporadiche e non sempre applicate dai Comuni. Di contro questi animali si riproducono e si moltiplicano in maniera esorbitante. Li si trova un po’ ovunque. Vivono alla giornata e quando hanno fame e soprattutto girovagano in branchi numerosi, divengono imprevedibili. Sanno divenire aggressivi per un nulla. Durante il nostro soggiorno, i giornali locali hanno riportato alcuni casi di persone assalite senza motivo. Stessa cosa è capitata allo scrivente nelle campagne di San Lorenzo, lungo il fiume Chinisia. Per precauzione abbiamo poi cercato di girare sempre in gruppo e di non avventurarci in zone troppo abbandonate o in spiagge deserte. Ci hanno raccomandato i locali, alla loro vista, di non tenere in mano bastoni o simili, (tipo bastoncini da passeggio o da trekking). I cani potrebbero aizzarsi contro. Attenzione soprattutto quando si va in bicicletta. Ci siamo resi conto che i randagi non sono abituati a vedere i ciclisti. Il movimento delle gambe sui pedali li attira. Pertanto PRUDENZA.
Diario di Viaggio (per tappe)
1) tappa = L’imbarco sulla linea GNV Livorno – Palermo: il viaggio in nave dura 19 ore (meglio calcolarne comunque 22h. vista l’obbligatorietà di presentarsi tre ore prima della partenza). Molti i tedeschi e gli olandesi al seguito della formula..
Una volta a bordo, viene fornito dal personale l’allacciamento per la corrente. E’ vietato l’uso del gas. A disposizione servizi e docce molto funzionali. Ai piani superiori un ottimo Self Service e un Solarium che fa vivere momenti di autentico relax.
Per saperne di più: www.gnv.it oppure consultare il Call Center: +39 010 2094591.
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2) tappa = Visita alla città di Palermo e Monreale
Parcheggio del mezzo e Punto sosta.
Noi ci siamo serviti del Parking Idea-Vacanze (ex Freesbee Parking), gestito dal sig. G. Battista Di Piazza. L’area si trova a pochissima distanza dallo scalo. Uscendo dal porto, si svolta a destra e si percorre la via F. Crispi; alla rotonda sempre diritti per Via Cantieri Navali e poi Via Montepellegrino. Si arriva in un attimo alla rotonda di Via Imperatore Federico. Si gira a sinistra e l’area è subito lì, sulla destra, al n° 116. Di fronte si nota il palazzo della Fiera del Mediterraneo e una Concessionaria Fiat.
L’area è custodita 24 ore su 24. (Sito Internet www.ideavacanzepa.it ). Nei giorni di punta meglio prenotarsi (tel. 091542555). Il parking dispone di buoni servizi (docce e corrente pagamento extra). E’ utile sapere che nell’area si trova anche un servizio assistenza per ogni mezzo e marca di camper. Lì si può pure noleggiare un camper.
I servizi autobus per il centro da questa area sono molteplici e molto funzionali. Fra le varie formule possibili, noi abbiamo verificato che l’autobus 101, permette di entrare nel cuore della città ogni 10 minuti. La fermata è a 5 minuti. E’ comodissima e, oltre a tutto, per raggiungerla bisogna passare davanti a una delle più rinomate pasticcerie di Palermo (Pasticceria Alba). D’obbligo fermarsi per la colazione e… non solo. A Palermo abbiamo dedicato tre giorni, ma la città ne meriterebbe qualcuno in più, soprattutto se si vuole includere la visita al duomo di Monreale e ai dintorni.
Visita alla città. Cosa non perdere di Palermo:
La città vecchia e i suoi gioielli: i mercati, i vicoli, le chiese, i palazzi, le specialità e le tradizioni gastronomiche e dolciarie.
Palazzi, monumenti e chiese. Prima fra tutte la Cappella Palatina, definita “il più bel gioiello religioso mai concepito dal pensiero umano“. Trovasi all’interno del Palazzo dei Normanni e risalta la perfetta fusione di arte bizantina, araba e latina insieme. – Poi la Cattedrale di Palermo, la Porta Nuova in Corso Emanuele, Il Parco d’Orleans, il Palazzo Reale della Regione; i 4 Canti in Piazza Vegliena, la Fontana di Piazza Pretoria del ‘500, la meravigliosa e ristrutturata chiesa di S. Caterina; da non perdere pure il duomo di Monreale (prendere l’autobus 389). Ma ci sarebbe tanto altro ancora da vedere. Palermo è un tesoro di città, purtroppo bisognosa di ristrutturazioni e di recuperi urgenti. Gran parte del patrimonio architettonico e culturale, nonostante sia di valore inestimabile, si sta deturpando e sbriciolando.
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3) tappa: da Palermo a Scopello ( Km 71) = La Riserva dello Zingaro (Lato Sud)
Da Scopello si accede al lato sud della Riserva dello Zingaro. Autentico paradiso del Mediterraneo. Scopello è un piccolo borgo, sul quale si distingue un baglio del ‘700 che domina il mare. L’ingresso alla riserva è a 3 Km. A Scopello si trova un’area attrezzata ma anche un grande parcheggio pubblico. Essendo bassa stagione e l’area chiusa, siamo arrivati con il camper fino all’ingresso sud della riserva. Lì abbiamo parcheggiato e pernottato per una notte.
Da non perdere: –
La visita alla Tonnara di Scopello (meraviglioso angolo panoramico con l’edificio che si affaccia sui faraglioni e le sue insenature del Golfo);
– La Riserva dello Zingaro lato sud (ingresso Euro 4). Magnifico primo esempio di tutela ambientale ideato in Sicilia. (1700 ha). Panorami mozzafiato, natura stupenda, insenature e calette dai colori turchese al verde smeraldo, dall’azzurro intenso al celeste cristallino. Promontori sul mare donano al paesaggio il fascino della natura incontaminata e primordiale. Qui la vegetazione in primavera offre un saggio eccellente del suo splendore. Il sentiero l’attraversa per 8 Km (visita completa: minimo h. 4). Noi abbiamo preferito suddividere la visita alla Riserva in due giorni, il primo giorno visitandola da sud (Scopello appunto) fino a metà riserva (Cala Berretta); nei giorni successivi invece, da nord, entrando da San Vito Lo Capo.
All’interno: 2 aree pic-nic, vari musei dislocati lungo il cammino. Tutti da vedere. Il luogo è curato, pulito, protetto. Perfino i cestini dei rifiuti sono in armonia con l’ambiente (in canna di bambù).
Raccomandiamo per la visita alla Riserva dello Zingaro:
– scarpe robuste a cavigliera alta (il sentiero è sterrato e in alcuni punti scosceso);
– acqua potabile appresso, in quanto non esistono sorgenti all’interno. N. B. = Una fontana è posta all’ingresso della biglietteria di Scopello.
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4) tappa: Da Scopello a San Vito Lo Capo (Km. 43)
Non c’è collegamento diretto fra i due paesi. Occorre ritornare indietro per Castelluzzo e riprendere la SP 187.
San Vito lo Capo è una località balneare, con spiaggia ampia e acqua cristallina. La costa è meravigliosa e va dal Capo del Faro alla vecchia Tonnara del Secco. All’ingresso di San Vito si trovano numerose aree attrezzate. Alcune sono molto esterne al paese. Noi desideriamo segnalarne una sul mare, a sinistra del paese. E’ in direzione del faro: si chiama “Solarium” ed è in Via del Faro 36 (cell. 340 – 0609889. I campeggi sono paralleli alla strada della spiaggia, bene posizionati, comodi e bene serviti. In bassa stagione il loro costo è pressoché uguale alle aree di sosta. Meritano l’attenzione qualora si desiderasse soggiornare un po’ di giorni. Consigliamo di contattare le strutture e trattare il prezzo.
Specialità gastronomiche del luogo: il Cous – Cous di pesce e la pasta di trucioli. Ci hanno indicato i residenti di appoggiarci al ristorante “Alla Carbonella”in quanto predispone ottimo servizio pure per l’asporto al camper. Confermiamo.
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5) tappa: Da San Vito Lo Capo a Erice (Km. 70) = Visita alla cittadina
Da non perdere questo centro storico. Secondo la leggenda il sito fu costruito dai compagni di Enea, lasciati qui forzatamente dopo l’incendio di alcune navi. Erice offre molto: Le viuzze antiche, la chiesa matrice, il castello di Venere, i dolci tipici del luogo soddisferanno la scelta fatta. Ma soprattutto panorami sono splendidi qualora la giornata si presenti limpida e soleggiata. Ideale la visita a questo luogo. Dal colle di Erice si distendono infatti scenari suggestivi: a nord quello sul golfo del Monte Cofano, a sud sulla città di Trapani, con la Via del Sale e la vista del mare e delle isole Egadi. Parcheggio per camper (tranquillo) presso Porta Spada.
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6) tappa: Da Erice a Segesta (Km. 48) = Visita al tempio Dorico e al teatro greco
Discendendo a ritroso da Erice fino al bivio di Valderice abbiamo fatto rotta su Segesta con l’autostrada (N.B. evitare assolutamente di scendere da Erice con il camper per la stradina che è diretta a Trapani). La zona archeologica è situata tra dolci colline che avvolgono il tempio e il teatro antico in una sorta di infinite tonalità di verde e di colori. Possibilità di sosta: presso l’area parking della biglietteria.
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7) tappa: la Via del Sale: Trapani, Mozia e Marsala (Km. 37)
Questo tratto, che costeggia la laguna, è ricca di saline e offre uno spettacolo unico nel suo genere. Noi l’abbiamo percorso tutto in bicicletta fino a Marsala. Sul lungomare c’è infatti una strada interna, libera dal traffico, che evita la SP 21. Si possono ammirare le varie piscine e soprattutto avvicinarsi ai mulini che servivano a immagazzinare l’acqua e a macinare il sale. Per la sosta e il pernottamento con il camper, consigliamo l’ampio parcheggio che si trova di fronte all’imbarco dell’isola di Mozia (1 Euro) in Contrada Spagnola. Prima, a pochi km, c’è anche la tenuta di San Teodoro (vedi Portolano) che gestisce un’area riservata molto bella di un club nautico locale. E’ a pagamento (18 Euro) e situata in riva al mare. Superato l’aeroporto di Trapani- Birgi, per la SP 21 si segue per le località Birgi Novi e San Teodoro. Abbiamo sostato sulla spiaggia assieme ad altri camper di turisti tedeschi. A sera qui vi attende uno stupendo tramonto sulle isole Egadi. A pochi metri anche un ristorantino molto invitante ed economico: si chiama “La Torre di S. Teodoro”. Ottimi gli antipasti di mare. Squisiti. Un’altra area camper è possibile trovarla 5 Km prima di Marsala lungo la Contrada Spagnola. Basta proseguire sul lungomare dopo il parcheggio dell’isola di Mozia in direzione della città.
Da non perdere: Le riserve saline di Trapani e Paceco, Nubia (parco WWF), l’isola di Mozia; Marsala. Noi abbiamo visitato il centro città e le Cantine Mothia, dove il vino viene venduto anche sfuso e a un ottimo prezzo).
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8) tappa: Da Castelvetrano a Siculiana Marina (Km 89)
Non essendoci la ciclabile prevista abbiamo optato per la sosta a Castelvetrano (ha anche un’area attrezzata in loco) e un giro in bici, attraverso viabilità promiscua secondaria, fino a Selinunte e alle foci del Belice.
Castelvetrano è un centro sottovalutato. A torto: il centro cittadino merita moltissimo. Le due piazze centrali inglobano monumenti e palazzi davvero pregevoli. Noi abbiamo parcheggiato e pernottato nel parcheggio interno presso la chiesa di Trinità di Delia. E’ una chiesa arabo-normanna, condotta da privati (l’abitazione dei proprietari è accanto. Vi consegnano la chiave per visitare la chiesa e chiedono 2 euro). Di fronte alla chiesa, c’è il parco Trinità, che si affaccia sull’omonimo lago artificiale. Ha prati intorno verdissimi che creano un quadro bucolico indimenticabile. In bici abbiamo programmato la visita a Selinunte e alle foci del fiume Belice. La zona è divenuta parco naturale ed è proprio bella da visitare. E’ ricca di passerelle di legno e di passaggi tra dune dorate.
Il parco sfocia su una spiaggia incantevole, prescelta non solo dai turisti stranieri ma anche dalle tartarughe di mare per la deposizione delle uova.
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FINE della PRIMA PARTE. La Seconda parte sarà pubblicata sul sito il giorno 26 novembre 2009. Non perdetela!
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